[SUL CONCETTO DI DEMOCRAZIA E LA SUA SOSPENSIONE]

Pubblicato il da Paolo Mulè

Non ho mai parlato di appoggio a governo tecnico, l’unica soluzione che proponiamo è un governo del Movimento 5 Stelle che attui subito e senza indugio i primi 20 punti del programma e a seguire tutto il resto.

Vito Crimi

[SUL CONCETTO DI DEMOCRAZIA E LA SUA SOSPENSIONE]

Questo fulgido esempio di dialogo democratico, firmato Vito Crimi (capogruppo del M5S al Senato), fa giusto il paio con le recenti dichiarazioni apologetiche della sua controparte alla Camera dei deputati, Roberta Lombardi.

In particolare, il passaggio chiave «l'unica soluzione che proponiamo è un governo del Movimento 5 Stelle» suona come una pretesa quantomai lecita, avendo il M5S vinto le elezioni... no?!

Si dovrebbe suggerire a Vito Crimi un ripasso della Carta Costituzionale, e ricordargli che la democrazia prevede, come tale, anche e soprattutto l'ascolto di quella parte di popolazione che non ha ottenuto la maggioranza alle urne. Ciò significa, molto banalmente, accogliere il confronto con i suoi rappresentanti parlamentari.

Perché, in definitiva, il grave nodo problematico del M5S, è proprio questo: dicendo di voler mandare a casa "tutti gli altri (partiti)", sta affermando, implicitamente ma inconfutabilmente, di voler mettere a tacere tutti coloro che quei partiti li hanno votati.

Della serie "da oggi, qui si gioca con nuove regole: le nostre. Se ti sta bene, sei dei nostri. Se no, a casa!"

Si dovrebbe tentare di spiegare tutto questo a Crimi, Lombardi & Co., non foss'altro che la strategia del movimento cui essi afferiscono pare ormai fin troppo chiara: opporsi a qualsiasi possibile intesa di governo con il partito che ha pur sempre "vinto" le elezioni e/o con i cosiddetti 'tecnici', per gettare il paese nel caos dell'ingovernabilità e costringere le parti politiche ad accettare supinamente l'idea di un ritorno alle urne.
Con la speranza, stavolta, di sbancare e portarsi a casa la maggioranza assoluta, sfruttando da un lato l'ondata di panico diffusa fra le fila degli oppositori ancora intenti a riorganizzarsi e, dall'altro, la febbre collettiva e contagiosa di sostenitori vecchi e nuovi.

Perché (ma suppongo Vito Crimi lo sappia già), è solo ottenendo la maggioranza assoluta ai due rami del parlamento che si può formare un governo autarchico, capace di applicare "subito e senza indugio" riforme istituzionali profonde e radicali come quelle proposte dal M5S.

D'altronde, un modo per semplificare le cose e velocizzare i processi ci sarebbe pure: già che siamo in vena di revisionismi storici e costituzionali, cioè, si potrebbe suggerire al M5S di presentarsi a eventuali nuove elezioni come lista unica. Non sarebbe certo la prima volta nella Storia...

In fondo, non è ciò che Grillo e soci vagheggiano da mesi?

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